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“Non si preoccupi, è tutto rientrato nella norma…”

Riceviamo il racconto dell’esperienza vissuta dal nostro lettore F.G.:

 

 

“Salve, ci terrei a raccontare la storia di mia mamma, ricoverata 36 giorni presso l’ospedale di Cs.

Arrivata in gravissime condizioni, è stata ben curata e guarita (anche se dovrà sempre stare sotto controllo). Per curarla, hanno dovuto somministrare ripetute dosi di cortisone che inevitabilmente le hanno provocato uno smisurato aumento della glicemia.

Al trentaseiesimo giorno è stata dimessa perché i valori si erano normalizzati e il compito del reparto era terminato. Signora, occorre il letto, tutto è rientrato nella norma ed è in dimissioni. Si prepari..

Peccato che nonostante l’elevata bravura e competenza nel loro campo ( e lo sottolineo perché è giusto dire la verità), hanno sottovalutato che stavano dimettendo una paziente con la glicemia che superava il valore di 500. Qualche giorno prima tale valore, che oscillava ma di poco, aveva provocato in me ansia, tanto da chiedere chiarimenti. La risposta fu: è il male minore, non è una glicemia da alimentazione ma da farmaco. Non è preoccupante. In ospedale iniettavano la giusta unità di insulina dopo aver fatto la prova.

Torniamo a casa e non appena scende dalla macchina, cedono le gambe e cade. Saliamo su e mi ritrovo dopo pochi minuti a vivere con un vegetale, allettato con pannolone e in mutismo. Io le urlavo per spronarla, pensando fosse caduta in depressione dopo tutti quei giorni rinchiusa in una camera d’ospedale. Lei, che si capiva appena quando parlava, rispondeva dicendo di non avere forze.

Prendo l’apparecchio e misuro glicemia. Mi appare sul display: HI non è possibile rilevare il valore in quanto oltre 600. Contatti immediatamente il suo medico. Provo con altro apparecchio ma idem. Chiamo il 118 e misurano glicemia. Stessa risposta.

Subito insulina e di corsa c/o il pronto soccorso di Paola. Fanno esami e il valore era a 881 (=morte se fosse rimasta a casa).

Ora mi chiedo: perché non hanno chiesto consulenza con diabetologo e rimandata a casa con terapia? Perché non curare un valore scompensato a causa di un farmaco servito per curare altra patologia?

È stato contattato uno dei medici del reparto e la risposta è stata: il nostro compito era terminato, i valori rientrati. Peccato che hanno preso un grosso abbaglio. A Cs stavano per uccidermi mia madre e a Paola l’hanno salvata.

Non si gioca con la salute e di conseguenza con la vita della gente. E comunque non finirà qui ma non per mia madre che è salva, ma per qualcuno che potrà capitarci in futuro.

Grazie”

FG