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IL TERREMOTO DI Mw 6.0 IN CALABRIA CENTRALE DEL 13 OTTOBRE 1791

A 8 anni e mezzo dalla catastrofica sequenza sismica del febbraio-marzo 1783, un nuovo forte terremoto colpì la Calabria centro-meridionale.

 

 

I suoi effetti interessarono un territorio in parte ancora disastrato, con interi paesi in piena ricostruzione ed edifici ancora in fase di riparazione e risistemati alla meglio. Questa nuova scossa causò danni gravi, crolli e lesioni in una trentina di paesi (tra cui Mileto) sparsi tra la valle del Mesima e i due versanti delle Serre, in un’area che oggi si estende tra le province di Vibo Valentia e Catanzaro.

Lesioni e danni più leggeri si verificarono in numerose altre località tra la piana di Gioia Tauro e la Locride, a sud, e la “Stretta” di Catanzaro a nord. La scossa fu avvertita fortemente, ma senza danni, fino a Reggio Calabria e a Catanzaro.

I morti accertati furono una quindicina, numero limitato dal fatto che gran parte delle popolazioni dell’area vivevano ancora in baracche di legno costruite dopo le disastrose scosse del 1783.

Vediamo cosa scriveva la Gazzetta di Bologna, il 5 novembre 1791
“Roma, 29 ottobre. Riferiscono le ultime Lettere di Napoli […] Soggiungono le medesime Lettere, che nel giorno 13 dello scadente Mese, erasi sentita nella Calabria una forte scossa di Terremoto, la quale avea rovinato molte Case, e diversi publici Edifizj, con grande spavento di quella Popolazione, non sapendosi per ora se vi sia perita alcuna Persona”.

Fonte: blueplanetheart.it