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“50 anni dalle prime elezioni studentesche al Telesio – I ricordi di un ex (molto ex) liceale”

Riceviamo, in occasione dei 50 anni trascorsi dalle prime elezioni per la partecipazione alla vita ed alla gestione del Liceo Telesio (precisamente il 23 febbraio 1975), il pensiero del cosentino Serafino Lio, al quale va il nostro ringraziamento per averci fornito questa meravigliosa testimonianza:

Decreti Delegati ed Organi Collegiali- Elezioni febbraio 1975: il pensiero ed i ricordi di un ex (molto ex) liceale:

Nel maggio 1974 con i Decreti Delegati nacque nella Scuola Italiana la rappresentanza di classe e di istituto con lo scopo di consentire agli studenti ed ai genitori di partecipare (e subito il pensiero andò ad una canzone di Giorgio Gaber) alla gestione della propria scuola.

Nel febbraio 1975 ci furono le prime elezioni di quegli organi collegiali e certamente per noi studenti (per chi scrive era l’anno della maturità) fu una novità ed uno stimolo culturale ma anche organizzativo se pensiamo che nel marzo del ’75 il Parlamento avrebbe approvato la legge che abbassava da 21 a 18 anni la soglia per la maggiore età e quindi anche per il diritto di voto (a questo proposito il Sindaco di Cosenza, Fausto Lio – mio padre, a nome dell’Amministrazione Comunale, inviò a tutti i diciottenni che avrebbero votato nel giugno 1975 per la prima volta una copia della Costituzione della Repubblica Italiana).

Insomma erano anni di stimolo alla partecipazione in vari ambiti e di impegno sociale, culturale e anche politico, con giovani e meno giovani che si tuffarono con entusiasmo in quelle nuove e desiderate innovazioni.

Eravamo degli studenti del liceo-ginnasio “Bernardino Telesio”, l’unica scuola pubblica superiore nel cuore della Città Vecchia, per raggiungere la quale percorrevamo, quasi tutti a piedi, corso Telesio per arrivare a quella che, a mio avviso, è una delle più belle piazze d’Italia, piazza XV marzo, dove idealmente si abbracciavano e guardavano l’Accademia Cosentina, il Teatro Rendano, la Prefettura, la Villa Vecchia oltre al lato sud di palazzo Telesio, con al centro la statua di Bernardino Telesio dove si incontravano la varie classi prima di salire verso il nuovo edificio liceale da poco inaugurato (nello storico liceo c’era posto per due sole sezioni, mi pare la C e la D).

Erano anni difficili per le tensioni internazionali e nazionali, la crisi economica ed energetica, eppure per noi giovani erano anni stimolanti in cui si era consapevoli della necessità di un nostro impegno per lo sviluppo personale e dell’intero Paese.

Si riteneva allora, ma forse vale anche per l’oggi, che una scuola più aperta consentisse una maggiore partecipazione e quindi un più variegato contributo di idee a confronto tra loro (talvolta anche aspro). La testimonianza di questo pensiero era la determinazione di molti studenti nel richiedere quello che allora chiamavamo “monte ore”, cioè la possibilità di avere delle ore per discutere di argomenti non solo inerenti il funzionamento della scuola, ma per affrontare anche problematiche più ampie a testimonianza del desiderio dei giovani di inquadrarle a 360 gradi.

Quasi ogni mattina, percorrendo corso Telesio, altri giovani, chi sul lato sinistro chi su quello destro, ci offrivano volantini (allora ciclostilati) i cui argomenti erano ovviamente in relazione al nostro liceo, ed in generale alla scuola cosentina, ma anche alle vicende nazionali ed internazionali che erano figlie degli eventi del ’68.

Caratterialmente sono sempre stato attratto ed affascinato dagli archivi, dalle testimonianze e per questo leggevo, ma poi in genere non buttavo quei fogli ciclostilati, forse pensando che anche quei fogli potessero essere strumenti per ricerche storiche.

Ogni elezione che si rispetti necessita di candidature e di candidature in liste.

Per quella occasione furono presentate ben sette liste (numerate con numero romano: eravamo o no il liceo classico?) di quattro candidati ciascuna per il Consiglio di Istituto ed un candidato per il Consiglio di Disciplina. Erano tutti amici ed amiche che, secondo me, giustamente si misuravano su temi importanti per la partecipazione nella scuola e al di fuori di essa.

Come si intuisce da quanto scritto sopra, ero il figlio del Sindaco e capii che non era opportuno che mi candidassi. Questo, ovviamente, non significava che non mi interessassi alle elezioni, ma questo avvenne “da dietro le quinte”.

Ho conservato copia di quei ciclostili (purtroppo “nell’archivio di cui sopra” mi manca solo il ciclostile relativa alla lista n. III).

Non sorprendeva che nel programma di ciascuna lista ci fossero argomenti simili così come in altri programmi si evincesse l’orientamento politico della singola lista ma questo, allora come oggi, a mio avviso “è il bello della democrazia”.

Insomma fu una prova di maturità e impegno anche civico per noi studenti che ci confrontavamo sui vari punti delle diverse liste. Fu una fucina formativa che ci fece crescere proprio perché ci incontravamo e scontravamo “de visu” senza trascendere e dedicando del tempo a quei confronti, tempo che oggi forse si è molto ridotto sia nei rapporti con i docenti che fra gli studenti stessi e di riflesso nella società.

Serafino Lio

Queste le foto di quei “volantini elettorali”:

 

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