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Inaugurata la mostra di Giovanni Fava in sinergia con la Galleria d’arte Ellebi di Cosenza

GIOVANNI FAVA – “Dare forma ai pensieri” a cura di Ermanno Tedeschi – Museo Officina della Scrittura – Torino, 19 aprile – 15 ottobre 2023

 

 

Grande successo per la personale di Giovanni Fava inaugurata al Museo Officina della Scrittura di Torino e curata da Ermanno Tedeschi. La mostra, nata dalla sinergia tra la Galleria d’arte Ellebi di Cosenza, che da anni segue il lavoro dell’artista calabrese e la storica azienda torinese Aurora Penne ha trovato una collocazione ideale in questo luogo unico nel suo genere, creato nel complesso edilizio con una storia millenaria alle spalle nell’area dell’antica Abbadia di Stura, che presenta un perfetto mix di tecnologia e tradizione, un luogo in cui viene raccontato e valorizzato tutto ciò che è legato alla cultura della scrittura e, più in generale, al segno dell’Uomo: dalle origini del segno fino alle svariate forme della comunicazione contemporanea.

Come evidenziato da Ermanno Tedeschi, curatore della mostra, «Fava utilizza la scrittura come elemento costitutivo e non solo decorativo, ponendosi così sulla linea, in certi casi inconsapevolmente, di quel misconosciuto Letterismo nato negli anni’40, che negli anni‘60 in Italia e in Francia sosteneva la necessità di un connubio strettissimo tra la poesia letteraria e la poesia delle arti visive».

L’artista, con mani sapienti, intreccia segni e pensieri tra le pieghe della carta, materiale supremo per eccellenza che tende a fissare in movimenti mai confusi ma sempre coordinati tra loro. Nei suoi ultimi lavori, frutto di una maturità acquisita, la parola viene liberata della sua funzione primaria, divenendo così linguaggio universale. Le opere appaiono tridimensionali, si separano dalle pareti per invadere lo spazio. I pensieri diventano dei pilastri come in “Column” moderna Babele, in cui segni e parole, rimangono compressi in mattoni di carta dal peso indefinito.

In Another word in the Brick, l’artista altera il titolo del celebre brano, per restituire una sua visione personale, in cui il materiale fragile diviene solido e i mattoni di colori diversi non aspirano all’omologazione, ma si saldano in un processo di costruzione della barriera. Ogni esperienza negativa diventa il mattone che, unito agli altri, fa da scudo contro una realtà ostile.

Il progetto espositivo è patrocinato dalla Regione Piemonte, dal Comune di Torino, dalla Città Metropolitana di Torino, dalla Circoscrizione 6 della città annovera inoltre tra gli enti sostenitori diverse realtà pubbliche e private del territorio torinese sensibili all’arte e a loro volta generatori e promotori attivi di cultura.

La mostra potrà essere visitata fino al prossimo 15 ottobre.

Qualche scatto dalla mostra: