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Lettere 2.0: “Le clausole sociali, strumento a tutela dei lavoratori o delle aziende?”

Riceviamo questa lettera da un gruppo di lavoratori di Europ Assistance Vai con preghiera di pubblicazione:

 

 

“In risposta all’articolo “CLAUSOLA SOCIALE CALL CENTER. Facciamo un po’ di chiarezza” pubblicato da Slc Calabria il 16 Luglio 2019 su loro sito ufficiale www.slccgilcalabria.it. QUI l’articolo completo.

Le clausole sociali sono un ottimo strumento per salvaguardare il posto di lavoro di migliaia di operatori impiegati nei call center.

Ma come in tutte le cose, bisogna fare le corrette distinzioni e gli strumenti a disposizione di aziende e sindacati devono tutelare i lavoratori e le loro famiglie e non di certo porli in condizioni di stress inutili (I rischi psicosociali e lo stress lavoro-correlato rappresentano attualmente uno dei problemi più rilevanti del mondo del lavoro, specie in quello dei call center questo i sindacati dovrebbero saperlo).

E’ stato omesso nell’articolo pubblicato a fine esplicativo, magari per semplice dimenticanza, un punto fondamentale dell’accordo “Procedura Clausola Sociale” del 30 Maggio 2016:
.”..L’Azienda fornitrice uscente ne darà comunicazione preventiva, successiva all’aggiudicazione entro 30 giorni dall’inizio delle attività, alle Organizzazioni Sindacali territoriali e/o nazionali stipulanti unitamente alla RSU fornendo altresì informazioni sulla consistenza numerica degli addetti interessati al netto del personale che può essere reimpiegato su altre attività…”
“…al netto del personale che può essere reimpiegato su altre attività…”
Rimane quindi un obbligo, quanto meno morale, in capo all’Azienda fornitrice uscente di ricollocare il personale su altra attività al proprio interno se vi è capienza.

Nel caso di Europ Assistance, società del gruppo Generali, la capienza ci sarebbe sicuramente. Sul polo di Rende la commessa BMW viene lavorata da soli 23 operatori telefonici (14 FTE) e 2 impiegati come STAFF. Molti di questi FTE svolgono già altra attività e non sono neanche impiegati totalmente ed esclusivamente sulla commessa a bando (altra anomalia che pare sia passata inosservata ai più).

Un gruppo come Generali, una società importante come Europ Assistance, non riesce a collocare nemmeno una parte di quei lavoratori?

Non è che troppo facilmente si fa prima ad impacchettare i lavoratori, che in oltre 10 anni di servizio hanno portato utili e profitto all’azienda, e spedirli altrove?

Nel frattempo la stessa Europ Assistance, continua ad assumere personale a tempo determinato anche da formare, chiedere straordinario ai lavoratori in forza, ridurre il personale in ferie al minimo sindacale (è proprio il caso di dirlo) per far fronte ai volumi da gestire.

E questa sarebbe la tutela dei lavoratori da parte di azienda e soprattutto sindacati?
Il primo obbiettivo dovrebbe essere tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori, la stabilità delle assunzioni a tempo indeterminato presso la stessa azienda dalla quale si è assunti, invece di mandare la gente in giro ed alimentare una tratta degli schiavi che ha preso già una brutta piega benché l’accordo è di soli 3 anni!

Ogni tipologia di strumento a tutela del lavoro, compreso le clausole sociali, deve essere utilizzato nella forma corretta per il quale è stato concepito. Gli abusi, di qualsivoglia natura fanno male, tutti quanti.

Le clausole sociali, strumento a tutela dei lavoratori o dell’aziende?”

I lavoratori Europ Assistance VAI, sede di Rende (CS).

 

“Staff Rende”
“Pooling Rende”
“BMW FL, CS e BO”