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Lettere 2.0: “Malato e sballottato in giro per l’Italia. Possibile che nessuno ti prende per mano?”

Riceviamo lo sfogo di un nostro lettore, con preghiera di pubblicazione:

 

 

Cari lettori, oggi voglio raccontarvi una storia, una triste storia di un Sistema Nazionale inesistente…

Qualche mese fa, una persona a me molto cara, qui di Cosenza, scopre di avere un tumore. Uno di quelli rari, però, non può curarsi nella sua amata città perché non ci sono i mezzi necessari per trattare un tale mostro e quindi viene indirizzato fuori al Nord… Così dopo qualche settimana parte con l’amaro in gola ma con la speranza nel cuore, la speranza di farcela…

Solo che invece di trovare risposte si trova davanti a sé un calvario, perché gli servirebbe un’esame che senza ricetta medica costa troppo, e i tempi di attesa del nostro fantomatico Sistema Nazionale risultano essere sempre troppo lunghi…

Così da Nord viene rispedito a Sud con la speranza che le attese siano meno lunghe, ma si sa, chi di speranza vive disperato muore…

Ora mi rivolgo a lei Egregio Presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto, dove dobbiamo andare per essere curati? Perché i tempi di attesa sono lunghi tramite CUP e magicamente corti se nello stesso ospedale la prenoti, però paghi?

Perché abbiamo un Sistema Nazionale che non ci accompagna per mano in questo lungo e faticoso cammino? Dove dobbiamo andare per essere ascoltati? Dove sono finiti i medici che dovrebbero curarci?

Se già di per sé è difficile accettare una diagnosi del genere perché diventa difficile anche curarsi?

Cordiali saluti a tutti e spero in un mondo migliore per tutti noi…

(Lettera firmata)