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Lettere 2.0: “Mia moglie incinta rimandata a casa. Se li avessimo ascoltati, mio figlio sarebbe morto”

Riceviamo il duro sfogo del nostro lettore Joaquin:

Buongiorno,
vorrei fare una denuncia pubblica contro l’ospedale dell’Annunziata. Mia moglie era alla 39° settimana di gravidanza, quando ha cominciato a sentire un dolore fortissimo alla pancia. Così abbiamo chiamato l’ambulanza perché mio figlio doveva nascere.

Quando siamo arrivati all’ospedale non si volevano prendere mia moglie, dicendo che non era in codice rosso. Dopo il monitoraggio le hanno detto che non aveva nulla e quando lei ha detto alla Dottoressa che sentiva dolore, questa le ha risposto che era un’esagerata…!

Dopo una notte terribile, in cui l’hanno lasciata “sotto osservazione”e dove non le hanno dato neanche un bicchiere di acqua… siamo andati al Sacro Cuore. Qui le hanno fatto un cesario d’urgenza, perché il bambino era a rischio di morte.

Anzi, il Dottore ha detto che se fossimo tornati a casa mio figlio sarebbe morto. Mia moglie stava perdendo liquido amniotico e il bimbo si stava soffocando per la mancanza di ossigeno. Ma all’ospedale le avevano detto che doveva tornare tra 10 giorni…

Questo per farvi capire cos’è l’Annunziata, un luogo in cui non se ne fregano un c…o della gente che arriva e della loro vita. Una vergogna! Dottori ed infermieri che non ti fanno sentire un essere umano.

Grazie a Dio (e grazie al Dottore Monterosso) mamma e bambino sono sani e salvi.

Joaquin Vogt