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Lettere 2.0: “Presidente Santelli, famiglia si e gente nei parchi, ma ai fidanzati chi ci pensa?”

Riceviamo dal nostro lettore Francesco:

 

 

 

Carissima Presidente Jole Santelli,

Le scrivo in primis per complimentarmi per l’ottimo lavoro svolto sino ad ora in quanto la ritengo una persona preparata e di buon senso, e poi, senza giudicare cosa sia stato fatto giusto o sbagliato, vorrei esprimere il mio pensiero sul discorso del presidente del consiglio Conte riguardante la ripartenza che prevede un piano nazionale uguale per tutte le Regioni.

Capisco che la ripresa deve essere graduale e che non è una situazione facile da gestire, però su alcuni punti mi trovo in disaccordo; parlo ad esempio della possibilità di svolgere sport all’aria aperta e di riaprire i parchi. Qualcuno ha preso in considerazione l’impossibilità di prestare sorveglianza a tutte le persone che frequenteranno i parchi o che si improvviseranno sportivi?

Lei pensa che è più temibile concedere a due fidanzati, o compagni, che non vivono insieme di vedersi oppure riaprire i parchi?

Da quello che apprendo sono stati presi in considerazione solo i rapporti congiunti giuridicamente. Ci sono persone che sono fidanzate e che quindi non sono sposate, non convivono e non si vedono da mesi pur abitando nello stesso comune oppure in comuni limitrofi, e in quanto giuridicamente non congiunte dovranno continuare a mantenere una relazione a distanza altrimenti violerebbero le restrizioni previste dal Dpcm…

Penso che questo sia psicologicamente inammissibile, soprattutto in questo periodo già pieno di per sé di sofferenza nel quale anche una mancanza si vive con una malinconia amplificata.

Infine ci tenevo a sottolineare che noi Calabresi stiamo facendo tantissimi sacrifici, abbiamo adottato le giuste precauzioni ma soprattutto abbiamo dimostrato prudenza e responsabilità, e, certamente grazie anche alla sua guida, tutto questo nell’ultimo periodo ha dato i suoi frutti.

Per tale motivo non mi sembra opportuno mantenere le stesse disposizioni che sono state prese per regioni come la Lombardia nella quale, a malincuore mi viene da dire, la situazione pare essere ancora tragica.

Probabilmente dovrei porre domande al Governo ma ho l’impressione che alcune situazioni vengano sottovalutate, perciò spero che lei in quanto presidente della regione Calabria possa intervenire con tutti gli strumenti in suo possesso qualora ritenesse valido questo mio pensiero esposto.

In attesa di una sua risposta, le auguro buona giornata.

 

Francesco