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“Battista – scappato da Cosenza …e dall’Italia”

La storia di Battista Liserre, partito da Cosenza, “scappato dall’Italia per fare carriera in Francia”, raccontata oggi da “Il Fatto Quotidiano”:

 

 

Prof in Francia: “Scappate dall’Italia, dove i politici hanno distrutto tre generazioni di giovani”

 

“Nel 2012 Battista Liserre è partito da Cosenza per fare un dottorato a Marsiglia e non è più tornato. E adesso insegna civilizzazione italiana al campus dell’Essca e all’università di Aix-Marseille. “In Italia a 30 anni sei considerato un ragazzino. Qui, a quell’età, si ricoprono ruoli di grande responsabilità””

 

““Finita l’università avevo due strade: restare in Italia a casa dei miei genitori, aspettando che qualche scuola del nord mi chiamasse per una supplenza, o tentare la mia chance all’estero”. Così, nel 2012, Battista Liserre è partito da Cosenza per fare un dottorato a Marsiglia e non è più tornato. “Vista la situazione italiana non avevo molta fiducia. In Italia le poche borse per fare un dottorato sono destinate a figli, parenti e amici dei professori. E anche quando hai la fortuna di entrare nelle grazie di un docente lavori gratis o, con qualche borsa di studio, arrivi al massimo a 900 euro al mese”. Eppure, per ben due anni il 33enne calabrese ha lottato per non abbandonare la nostro penisola, partecipando a bandi di dottorato in tutta Italia. Peccato che la prima risposta è arrivata da un istituto francese, l’Università Aix-Marseille.

Un primo traguardo che gli ha aperto “possibilità inimmaginabili per il nostro paese”, come insegnare all’università ad appena 28 anni. “Quando ritornavo in Italia nessuno mi credeva, mi prendevano per pazzo, perché lì a 28 anni sei considerato ancora piccolo e impreparato per il mondo del lavoro”. E mentre in Italia non credevano alla sua carriera francese, Battista preparava le mosse per il suo scacco matto visto che oggi è riuscito a diventare insegnante di civilizzazione italiana nel prestigioso campus dell’Essca (école de management) a Aix en Provence, oltre ad essere da ben quattro anni chargé de cours (ovvero professore a contratto) della stessa materia all’università di Aix-Marseille.”

 

Fonte ed approfondimenti qui: Il Fatto Quotidiano