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“11 ore sulla strada con un randagio: l’esasperazione dei volontari a Cosenza”

Riceviamo la nota stampa di “Stop Animal Crimes”

 

 

“11 ORE SULLA STRADA CON UN RANDAGIO: L’ESASPERAZIONE DEI VOLONTARI”

leri pomeriggio attivisti di Stop Animal Crimes Italia venivano allertati dai soliti cittadini che ritengono siano i volontari a recuperare cani feriti o vaganti.

Giunti in loco, accertavano la presenza di un cane ferito che vagava sulla SP 257 all’altezza del “Party Store” e provvedevano – dalle 17.30 alle 23 a contattare la Polizia Locale, l’ente preposto per legge ad attivare l’accalappio per il trasporto in canile per le cure ma senza ottenere aiuto.

Fino a che stamattina si sono recati presso gli uffici della P.L. di Cosenza dove, inspiegabilmente senza riuscire a fare attivare la predetta procedura, un responsabile del Comune ha invitato i volontari ad occuparsi del trasporto in canile senza autorizzazione scritta.

Prassi vietata, tanto che giunti in canile i volontari hanno dovuto subire anche le rimostranze del personale che attendeva l’accalappio, ma missione compiuta, seppur nella esasperazione di 11 ore trascorse a pretendere l’applicazione della legge, di fronte a un corpo di Polizia Locale con lettori microchip non funzionanti e considerando un cane ferito come procedura ordinaria.

Chiederemo un incontro al Comune di Cosenza per affrontare il tema del randagismo proponendo le soluzioni che riteniamo risolutive; un fenomeno, il randagismo, che negli ultimi 30 anni è andato drammaticamente crescendo a causa dell’inefficienza della Pubblica Amministrazione ma anche delle Associazioni – a centinaia in Calabria e migliaia i volontari-, fondamentalmente incapaci di proporre soluzioni sostenibili ai Comuni, poichè isolate nei propri rifugi abusivi finanziati da privati ad “amministrare” il proprio orticello, dimenticandosi dei canili che poi essi stessi definiscono lager…

Stop Animal Crimes Italia – 3665363544.