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Alla scoperta dell’oasi avifaunistica di Tarsia con il Family CAI

Come per le altre sezioni CAI, anche per quella di Cosenza esiste un programma dedicato all’escursionismo “familiare” ma ovviamente aperto a tutti; è in questo contesto che, domenica 23 Ottobre, un gruppo eterogeneo e, per la componente bambini, ancora abbastanza assonnato, si è ritrovato per partire alla scoperta dell’oasi di Tarsia e dei tesori nascosti del suo hinterland

 

 

“Incontro tra generazioni alla scoperta della natura.

Coltivare l’amore per la natura fin da piccoli, avvicinarsi all’escursionismo “a piccoli passi”, consolidare i legami familiari attraverso la bellezza e l’intensità di esperienze condivise open air: sono questi gli intenti che, nel mondo CAI, hanno dato l’idea di un Family CAI: una giornata in cui grandi e piccoli, escursionisti esperti e neofiti, possano ritrovarsi per apprezzare insieme la bellezza dello scoprire paesaggi naturali, attraversarli ed assaporarli con tutti i cinque sensi.

Sotto la guida escursionistica di Maria Talarico e Francesco La Carbonara e con il prezioso apporto naturalistico di Michele Puntillo, l’escursione si è diretta verso la sezione diorami del Museo delle riserve naturali del lago di Tarsia, dove è stato possibile ritrovare, magicamente condensati nello spazio di una vetrina espositiva, tutti i principali ecosistemi delle nostre montagne e dei nostri laghi, ricostruiti fedelmente con l’impiego di esemplari faunistici tassidermizzati, nel rispetto delle direttive CITES.

Grazie alle delucidazioni di Michele Puntillo, guida AIGAE e naturalista esperto di fauna locale, è stato possibile osservare e riconoscere specie dal nome suggestivo ma poco note come il piviere dorato, l’ululone, la garzetta, osservandole nel loro habitat.
Dagli accoglienti saloni di Palazzo Rossi, sede del Museo delle riseve naturali del Lago di tarsia, il gruppo si è poi spostato sulle rive del lago, dove la natura, finora osservata “in vetrina”, si è manifestata in tutta la sua suggestione, grazie all’osservazione “en plen air” ed al sovrapporsi dei profumi della mentuccia e del finocchietto selvatico, degli stridii e dei richiami degli uccelli, all’osservazione delle specie faunistiche nel loro ambiente naturale, a distanza ravvicinata grazie alla stumentazione ottica fornita dagli organizzatori dell’escursione.
L’oasi di Tarsia è uno straordinario esempio di biodiversità, oltre che un interessante caso di “riappropriazione” dalla natura di un ambiente costruito artificialmente.

Eventi come quello organizzato domenica 23 ottobre mirano a veicolare l’amore per questi splendidi scenari naturali, e l’interesse a preservarli attivamente, ad una platea più ampia, e in particolare ai più giovani, nella speranza che li trasmettano al futuro.”

Francesca Anili