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“Arriva al PS di Cosenza con il dito mozzato nel guanto e gli danno un CODICE AZZURRO. Dito, ahime, poi perso”

Riceviamo il racconto della nostra lettrice Jolanda:

 

 

Ciao, il mio oltre ad essere uno sfogo per l’ennesimo episodio di malasanità in Calabria, vuole essere anche un avviso per chi, malauguratamente possa avere lo stesso problema….per seguire quindi un iter diverso da quello che abbiamo fatto noi.

Mio marito, purtroppo, mentre stava lavorando, per un incidente sfortunato, si ritrova con un dito incastrato in un macchinario che glielo strappa via.

Non si rende conto della gravità della cosa finché non riesce a scastrare la mano e nota il dito indice che pende completamente all’interno del guanto…

Il primo pensiero (come penso sarebbe stato pensiero di tutti) è stato quello di farsi accompagnare al pronto soccorso di Cosenza. Il collega lo accompagna all’istante e vi giungono in meno di 15 minuti.

Fa presente subito la gravità della cosa ma il NOSTRO LENTO SOCCORSO ha i suoi santi tempi per procedere alla qualunque. Così:

1) Viene messo prima in dubbio che l’incidente sia avvenuto effettivamente a lavoro.

2) Gli viene chiesto di compilare svariati moduli.

3) Viene accettato con CODICE AZZURRO e gli viene misurata la pressione, la saturazione… ecc. Il tutto con il sangue gocciolante dal guanto.

4) Dal triage viene mandato a essere controllato al PS dove il codice diventa arancione e gli viene detto che deve recarsi da solo prima a fare la radiografia alla mano e poi di andare dall’ortopedico…. Però gli viene data una bella pezza da tenere intorno al dito sanguinante…

5) Si reca a fare la radiografia ma qui bisogna aspettare perché dal Pronto soccorso non era stata inviata l’autorizzazione… e viene chiesto al collega di mio marito che lo stava accompagnando in questa “avventura” di recarsi lui al PS per far mandare l’autorizzazione!

6) Finalmente dopo aver fatto RX, riesce a giungere dall’ortopedico (dopo aver anche sbagliato un paio di volte corridoi essendo che mancavano indicazioni visibili ed era anche in un chiaro stato di agitazione)….

Parliamo di un’ora esatta dal suo arrivo al triage…..e qui finalmente si pensa di levare il guanto che custodiva il dito mozzato, per vedere la situazione! Una situazione ormai troppo critica per poter solo tentare di riattaccare il dito!!!
Una situazione dove il dottore gli chiede: “Ma come mai non lo hai messo subito nel ghiaccio?”… !!!

E certo! Perché uno a lavoro o in giro ha sempre del ghiaccio pronto dietro! Un primo soccorso di base questo che non è stato minimamente pensato di fare nemmeno arrivato in Pronto soccorso…ops…LENTO SOCCORSO!!!

Un LENTO SOCCORSO che ha portato all’amputazione del dito indice della mano destra di un ragazzo che non è nemmeno mancino! UN LENTO SOCCORSO che è, oltre ad essere inutile anche incompetente.

UN LENTO SOCCORSO che, abbiamo scoperto in seguito che avrebbe dovuto dargli un codice rosso per essere trasportato in elisoccorso a Bari (con il dito sempre in sicurezza nel ghiaccio) dove glielo avrebbero riattaccato!!

Morale della favola: Se per un incidente perdete qualche pezzo….non recatevi nel nostro ospedale ma chiamate il 118!! Altrimenti quel pezzo non lo rivedrete più!

Jolanda