Cosenza, operazione all’alba: “Scene di panico…sembrava un film horror”
Leggiamo sul sito Iacchite’ il racconto di una lettrice:
Di seguito un estratto della lettera integrale:
“…
Qualcuno con una mano suonava e con l’altra oscurava lo spioncino. Una scena da film horror? No, la realtà. Presa dal panico corro nella stanza di mia sorella, la sveglio e ci chiudiamo tutti e tre in una stanza.
Il panico più totale: Calci e pugni contro la nostra porta mentre il campanello continua a suonare. La mia prima chiamata al 112 ma il carabiniere mi dice: “sicuro che non è uno scherzo? Ma cosa intende per sfondare? Signora, una porta si sfonda con un piede di porco!”. Dico che non è uno scherzo, avvicino il telefono per fargli sentire e riaggancio.
Il tutto continua. Spio dalla finestra e trovo un tizio giù che fissa la nostra finestra urlando: “aprite!”. Da li mi affaccio, non so con quale coraggio, urlandogli contro che ho chiamato i carabinieri e che stanno arrivando. Ma lui continua ad urlare di aprire e qualcun altro continua alla porta, cercando di sfondarla.
Parte la seconda chiamata al 112 da parte di mia sorella. Il carabiniere con cui parla le dice di non aprire per nessun motivo e di restare in linea, che a breve sarebbero arrivati. Nel frattempo con il mio ragazzo stiamo cercando di ragionare con il tizio di sotto che finalmente decide di rivelare la loro identità: Guardia di Finanza!!!…“
Fonte e lettera completa qui: Iacchite’