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La Roma di Fonseca tra certezze in attacco e dubbi sul terzino destro

Era l’estate del 2019 quando giunse nella capitale. L’interregno di Ranieri era da poco terminato e i fasti internazionali di Eusebio Di Francesco erano già un ricordo.

 

 

Paulo Fonseca ha fatto presto a sposare la mentalità del tifo romano, distinguendosi da subito per eleganza e schiettezza, senza mai rilasciare dichiarazioni fuori luogo. Si tratta del primo tecnico che ha dovuto fare a meno sia di Totti sia di De Rossi. L’ex numero 10, tra l’altro, si era dimesso da ogni ruolo all’interno della società proprio prima dell’avvento del mister portoghese. Il compito era chiaro sin da subito: riportare la Roma in Champions League. Nel corso della prima annata in giallorosso, però, Fonseca ha commesso più di un passo falso e in un paio di occasioni si è parlato persino del suo esonero. Sarebbe diventato quasi un leitmotiv per la piazza capitolina, abituata a ribaltamenti di fronte

Se il rendimento della Roma non è stato sempre costante, però, le colpe non vanno addossate tutte all’allenatore. Già in passato la “Lupa” ha conosciuto i suoi momenti di flessione, soprattutto nel girone di ritorno. I meriti evidenti, comunque, Fonseca li ha conquistati subito: è stato grazie a lui, infatti, che Edin Dzeko è rimasto alla Roma, nonostante avesse più volte accarezzato l’idea di cambiare aria. Oggi il reparto offensivo giallorosso è chiaramente il più nutrito della rosa: l’ultima sessione estiva di mercato ha portato a Trigoria un degno vice del bosniaco come Borja Mayoral, inoltre è stato confermato Mkhitaryan ed è arrivato un elemento di esperienza certificata come Pedro. Pazienza se all’ultima giornata di trattative non si è concretizzato il ritorno di El Shaarawy alla Roma. In avanti i lupacchiotti possono far male a chiunque.

Ogni allenatore, però, ha i suoi pallini e Fonseca non è stato da meno. Già per due volte Alessandro Florenzi, che aveva appena ereditato la fascia di capitano da Daniele De Rossi, ha dovuto fare le valigie. Prima il Valencia, poi l’avventura al Paris Saint-Germain. Fonseca non ne ha mai voluto parlare apertamente, ma è evidente che tra i due la scintilla non sia mai scoccata. Nonostante i numerosi trasferimenti che hanno interessato la Roma, comunque, un sostituto di Florenzi non è mai arrivato. I giallorossi continuano ad affidarsi a Santon e al redivivo Bruno Peres sulla corsia di destra. All’occorrenza, anche Mancini può essere adattato nel ruolo di terzino.

Insomma, a dispetto dei tanti colpi portati a segno quest’estate, tra cui il ritorno di Smalling, la rosa della Roma continua a presentare qualche lacuna importante, disseminata qua e là. Nel prossimo futuro sarà necessario iniziare a pensare anche a un post-Dzeko, che qualche mese fa sembrava seriamente ad un passo dalla Juventus. Anche il centrocampo, in ogni caso, meriterebbe di essere puntellato: Cristante è spesso deludente, Pellegrini non è mai costante. L’unico elemento degno di nota in mediana è Jordan Veretout.

Mancano pochissime settimane alla riapertura del mercato e considerando che i giallorossi si stanno comportando bene sia in campionato sia in Europa League non è da escludere che si interverrà pesantemente. Anche se le quote scudetto Serie A non vedono la Roma favorita bisogna almeno completare il processo di svecchiamento della squadra, che ha investito di recente anche un titolarissimo come Kolarov. Sono trascorsi 12 anni dall’ultima volta che la Roma ha infilato un trofeo in bacheca. Non si può più aspettare.