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Lettere 2.0: “Il macchinario per curare mio padre non funziona. Siamo disperati…”

Riceviamo lo sfogo della nostra lettrice Raffaella:

 

 

Buonasera, scrivo per portare alla luce una situazione che ha dell’incredibile e perchè sono esasperata da una sanità fatiscente.

Mi chiamo Raffaella, sono cosentina d’adozione ma è da più di 4 mesi che vivo con i miei in provincia di Catanzaro per stare vicino al mio papà, a cui è stato diagnosticato un tumore polmonare al quarto stadio con metastasi cerebrali.

Mio padre ha urgente bisogno di una radioterapia encefalica in quanto settimana dopo settimana il problema cresce. Adesso non riesce più a muovere la parte destra del corpo.

Il macchinario per eseguire la tac di centratura, all’ospedale Ciaccio di Catanzaro, è rotto da più di 20 giorni, quindi io e la mia famiglia ci troviamo in ostaggio di una sanità che non riconosce il diritto a ricevere delle cure adeguate.

È davvero frustrante aspettare senza sapere se e quando potrà accedere alle cure che gli spettano.

Questa è la Calabria…ed abbiamo tutti bisogno di farci sentire e raccontare queste esperienze drammatiche. Perchè se stiamo in silenzio la nostra sanità non cambierà mai…

Raffaella