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Lettere 2.0: “Incinta e prigioniera della città bloccata dal Giro d’Italia. Un incubo…”

Riceviamo lo sfogo della nostra lettrice Rossella:

 

 

7 ottobre, Giornata del Giro d’Italia, gli animi dei cosentini sono in fermento, ed è giusto che sia così.

La cosa su cui voglio puntare il dito è l’organizzazione della chiusura delle strade della città, del poco senso civico delle autorità competenti quali vigili urbani e polizia.

Leggo della chiusura strade dalle ore 12:30 come riporta il sito del comune, così verso le 11:45 mi avvio per poter avere il tempo di raggiungere casa in semi tranquillità.

Arrivata su viale della repubblica trovo le strade già chiuse da transenne e nessuno nelle vicinanze delle stesse a cui poter chiedere come rientrare a casa.

Cerco di raggiungere verbalmente un vigile, “spiegando” che ho necessità di raggiungere casa perché sono incinta, mi guarda mi volta le spalle e va via…

Faccio il giro da Via Tommaso Arnone, e dopo una lunga fila arrivo su piazza riforma, scendo dall’auto (inizia a piovere) e trovo un agente di polizia, spiego nuovamente che sono incinta e che ho necessità di andare a casa (ad aspettarmi c’è anche mio figlio piccolo).

L’agente mi dice di fare il giro e andare da un altro suo collega su una strada limitrofa.

Ad aspettarmi però… solo transenne solitarie.

Cerco disperatamente un’altra pattuglia nelle strade a me vicine (partita alle 11:50 sono ora quasi le 13, i pensieri vanno a mio figlio e incombe anche la necessità di andare in bagno dopo un’ora alla guida senza meta).

Trovo finalmente un’altra pattuglia, spiego nuovamente la mia situazione, la risposta?

“Signora non ha letto che le strade sarebbero state chiuse? È impossibile arrivare ora”

“Sono in attesa… e mio figlio sta aspettando me per il pranzo, vorrei solo raggiungere casa prima che inizi il giro”

“Signora suo marito saprà sicuramente arrangiarsi, stia un’oretta in giro così riapriranno le strade e potrà tornare” …!!!

Sfogo di una mamma…

(Mamma Rossella)