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Lettere 2.0: “Lancio un appello con tutto il cuore a noi tifosi del Cosenza”

Riceviamo dal nostro lettore che preferisce rimanere anomino

 

 

Lunedi è stata un’emozione unica vedere cantare tutti in un unico coro.

Insieme per il nostro unico grande amore. Insieme noi tifosi…noi Ultrà. Anche per più di mezz’ora dopo la fine della partita. In questo mio pensiero vorrei che si capisse invece il paradosso e la tristezza che aleggia silente in noi tifosi, quando in casa partono 2 cori diversi contemporaneamente.

Vorrei che si vedesse la voglia di cantare e saltare insieme di molti giovani e ragazzi che vengono allo stadio per il nostro Cosenza ma che rimangono immobili, con sguardo vuoto e triste quando sono costretti a rimanere immobili… nel silenzio dei loro sguardi si legge perfettamente…PERCHÉ? PER COSA?…

Vorrei che si capisse che tutti quei giovani e quelle famiglie vengono allo stadio per senso di appartenenza e per un piccolo grande sogno che abbiamo tutti dentro. E di cui noi dobbiamo essere promotori e protagonisti.

Vorrei inoltre che si capisse che quando partono due cori contemporeneamente ai giocatori in campo arriva un incitamento confuso. A differenza di quando parte un unico grande boato.

Vorrei infine che si raggionasse sul fatto che quando arriveranno le grosse tifoserie ospiti si correrà il rischio che si sentano più loro che noi. A discapito dei nostri giocatori a cui dobbiamo dimostrare di essere il dodicesimo uomo in campo.

Vedi Pescara. Vedi Crotone. Un unico coro, un’unica maglia, un unico amore, per emozioni uniche che non dimenticheremo mai.

Forza ragazzi, torniamo a sognare uniti, tutti insieme. Per un unico obbiettivo. Per portare sempre più in alto i nostri colori. La nostra città!

Io ci voglio credere…perché in fondo rimarremo sempre “un branco”… FORZA LUPI!

(Lettera firmata)