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Lettere 2.0: “Vorrei sfogare la mia rabbia contro il PS di Cosenza. Andrò anche a Le Iene”

Riceviamo la triste testimonianza di una nostra lettrice:

 

 

“Vorrei sfogare la mia rabbia contro il Pronto Soccorso di Cosenza.

Un giorno di metà maggio telefonai al 118 perché il mio papà non stava bene, arrivò il medico e lo trasportano in ambulanza fino al Pronto Soccorso di Cosenza, comunicando al medico che aveva avuto un infarto.

Subito dopo però ci comunicano, tramite le guardie di turno, che forse era un ictus e non un infarto.

Guardando mio padre da fuori la porta (perché è impossibile entrare) lo vedo che stava per cadere dalla barella e scavalcando la guardia corro da lui per farlo stare calmo e rassicurarlo che non era solo.

Gli danno dei calmanti e ci mandano via dicendo di stare tranquilli che lo tenevano loro sotto controllo.

Il giorno dopo mi reco con mia madre (operata di cuore da pochi mesi), chiedendo alla guardia se ci faceva entrare un attimo per vederlo, ma si mette ad urlare dicendo che non poteva entrare nessuno e che sarebbe andato lui a chiedere… e ci avrebbe portato informazioni sullo stato di salute, perché dovete sapere che le guardie ora all’ospedale di Cosenza sono diventati primari.

Mentre mi recavo in direzione sanitaria per chiedere come mai io non potevo vedere il mio papà e altre persone invece entravano ed uscivano come volevano, si avvicina un medico che ci fa entrare.

Mio padre non stava bene, nonostante avessero detto che era tutto sotto controllo…

Ritorniamo il giorno dopo e non ci hanno fatto entrare, dopo aver atteso tutto il giorno invano.

Mi reco di nuovo lì il venerdì pomeriggio e…. miracolo!!! Davanti la porta non c’era la guardia, così educatamente chiedo di poter entrare in quanto era dalla mattina del giorno prima che non lo vedevamo.

Appena dico il nome di mio padre mi fanno entrare di corsa e trovo il mio papà agonizzante, solo e con il catetere.

Chiamo immediatamente mia sorella la quale era andata via un’oretta prima, essendo stata rassicurata al punto informazioni, dove le avevano detto che stava bene e che stavano procedendo con le cure…!!!

Mi avvicino alla porta e scoppio a piangere.

Una Dottoressa abbracciandomi mi dice di stargli vicino nelle sue ultime ore, io inizio ad urlare contro tutti dicendo che erano 2 giorni che non mi facevano vedere mio padre. Vista la gravità della situazione, mi permettono di stare con lui tutta la notte.

Dopo tutto ciò, hanno iniziato a fare degli esami più approfonditi e scoprono polmonite, infezione alle vie urinarie e di conseguenza setticemia.

Si libera un posto in Geriatria alle 2 di notte, parlando con il medico di turno gli dico se il problema era il rene. Gli avrei donato volentieri uno dei miei, ma mi dice che non era possibile perché purtroppo mio padre non avrebbe superato la domenica, non c’era più nulla da fare…

Il mio papà domenica alle ore 17.30 ci ha lasciati per sempre, lasciando un vuoto incolmabile ed una rabbia verso la condotta negligente dei medici e degli infermieri del Pronto Soccorso. Al contrario, invece, della professionalità e umanità dei medici del reparto di Geriatria.

Il mio grande e adorato papà nessuno me lo ridarà indietro. Ma ho giurato a me stessa che non mi fermerò davanti a nessuno: informerò di questo schifo anche ‘Le Iene’ ed il Presidente della Regione Calabria.

A distanza di una settimana da tutta questa disgrazia, mio figlio ha avuto un incidente con la macchina. L’ho curato io da sola a casa, mi sono rifiutata di portarlo al Pronto Soccorso, non volevo che gli accadesse quello che purtroppo è accaduto al mio povero papà…”

(Lettera firmata)