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Oggi nel borgo cosentino si ripete la tradizionale “Fiaccolata dei Zigni”, ceppi accesi portati a spalla dai devoti

Riceviamo segnalazione degli amici di Verbicaro:

 

 

Il 23 giugno inizia la preparazione di questa grande solennità. Da qualche anno sono presenti anche le autorità cittadine. Nella Chiesa Madre iniziano i riti religiosi. Si inizia con la “Prima Novena” quando il Sindaco accende la lampada votiva ai piedi della Vergine. La Messa solenne, si conclude con la consacrazione della città alla Patrona. In questa data, ad anni alterni, la statua viene portata in processione al Calvario. Il novenario prosegue fino al 30 giugno.

Nel pomeriggio della vigilia, il 1° luglio, la statua della Madonna viene portata in processione e attraversa la via principale fino alla Parrocchia del Sacro Cuore di Gesù dove si conclude il Novenario. La sera alle 21:00 partono due cortei, il primo accompagna la statua della Madonna che rientra in Chiesa Madre, il secondo dà vita alla fiaccolata dei “zigni” che parte dalla Chiesa Madre, accompagnata dal parroco e dalla banda musicale. Molti adulti e giovani sfilano portando sulle spalle i “zigni” che vengono selezionati dagli agenti della forestale e preparati sin dagli inizi del mese di Giugno. La fiaccolata dei “zigni” si incontra a metà percorso, all’incrocio di via Roma e via XXIV Maggio, con la processione della Santa patrona di Verbicaro.

Il 2 luglio alle 8:00 iniziano le celebrazioni eucaristiche, mentre la banda musicale suona per le vie del paese. Alle 18:30, il primo cittadino, accompagnato dalla Giunta comunale, consegna le chiavi della città alla Madonna, legandole al suo braccio. Segue la Processione per le strade di Verbicaro che passa attraverso le vie coperte dall’infiorata, preparata durante la notte fino alla mattina del giorno di festa. La statua della Madonna delle Grazie è la prima a calpestare questi tappeti colorati.

Dal 2000 per questa festa si realizza l’infiorata. In tutte le vie e le piazzette del paese vengono stesi variopinti tappeti ornamentali realizzati dopo un lungo lavoro di progettazione e preparazione da parte di numerosi volontari. La Statua della Madonna delle Grazie è la prima a calpestare questi tappeti. L’infiorata prevede l’utilizzo di svariati materiali naturali e pochi fiori. Il tema varia ogni anno.

 

Ph. Gina Raimondi