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Riceviamo: “Paura al rifornimento di Piazza Europa”

Una nostra lettrice ci racconta l’esperienza vissuta domenica sera nella centralissima piazza:

 

 

“Buonasera. Volevo segnalare ciò che mi è successo l’altra sera a Cosenza.

Verso le 20:30 di domenica sono andata a fare benzina a piazza Europa, al distributore self-service nella strada che porta alla sopraelevata.

Mi sono fermata e ho spento il motore, per fortuna non sono scesa subito dalla macchina perché stavo parlando al telefono, e dico per fortuna perché tempo un minuto di orologio e vedo arrivare una ragazza che si avvicina allo sportello chiedendomi di abbassare il finestrino, cosa che non ho fatto.

Il suo aspetto mi ha subito fatto dubitare… Si tratta di una ragazza bionda con i capelli corti, molto eccentrica. Aveva vestiti molto colorati, una minigonna con calze velate, tatuaggi sulle gambe e tantissimi anelli e orecchini particolari ed inquietanti.

Fatto sta che inizia a dirmi che era stata scippata e che avevano tentato di stuprarla, il tutto con annessa sceneggiata di pianto che da subito mi è sembrato forzato, mettendosi continuamente le mani nei capelli.

Mentre parlava continuava a cercare di abbassare il finestrino e provava a farmi aprire la portiera, ovviamente non avrebbe potuto per via della chiusura automatica.

Ha aggiunto poi che per fortuna un ragazzo si era fermato (io non vedevo nessuno) e che stava facendo una colletta.

Io le ho detto che avrei chiamato per lei la polizia, ma lei mi ha detto di no… ed ha insistito nel chiedere soldi e, ovviamente, ha cercato di convincermi in maniera aggressiva dicendo: ‘Dai, sei pure una donna!”

Quando ha visto che ho preso il telefono …e che non riusciva a farmi aprire … si è allontanata e non l’ho più vista.

Io dalla paura ho messo in moto e sono andata a fare benzina altrove, e ancora ripenso al fatto che se fossi scesa subito dalla macchina probabilmente sarebbe finita diversamente.

È stata un’evidente messa in scena, magari col fine di derubarmi la borsa, la macchina, di aggredirmi o chissà che altro. Sicuramente aveva un complice nascosto che aspettava il momento giusto per intervenire.

Quale migliore preda che una ragazza sola impietosita dalla richiesta di aiuto di una donna che avevano tentato di violentare. L’aspetto della ragazza già era poco raccomandabile, ma soprattutto, se ti hanno ‘aggredito, derubato e quasi violentato’ non cerchi soldi …e non rifiuti una telefonata alla polizia o ad un familiare.

Scusate se ho esagerato nella lunghezza ma ci tenevo a descrivere i dettagli per evitare che qualcuno ci caschi.

Ovviamente ho poi segnalato il tutto a chi di competenza …ma vorrei chiedere a voi di diffondere comunque l’episodio, al fine di mettere in guardia le ragazze.

Grazie”

 

(Lettera firmata)