I carabinieri hanno eseguito tre misure cautelari del «divieto di avvicinamento», con tanto di braccialetto elettronico. Tutti e tre sono legati da un legame di parentela con la vittima
“A metà marzo, attraverso i principali social network, era stato diffuso un video dove una persona fragile, in condizione di disabilità, veniva picchiata senza remore da più persone. Le immagini che hanno scosso molte coscienze e creato l’indignazione di diversi utenti che hanno segnalato quanto stava circolando sul web ai carabinieri.”
Fonte ed articolo completo: Gazzetta del Sud
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