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Al Museo del Cinema di Verona premiata la poesia di un cosentino sedicenne

Al Museo del Cinema di Verona viene premiata la poesia del sedicenne cosentino  Gabriele Garofalo, che conquista il cuore della Giuria

 

 

GABRIELE GAROFALO, il giovanissimo prodigio, poeta e scrittore cosentino, di appena 16 anni, è stato insignito del Riconoscimento Speciale dalla Giuria del Concorso Nazionale di Poesia “Premio Cultura Proloco 2023, giunta alla sua Quarta edizione, che, nel verbale di proclamazione, ha valorizzato “l’originalità della ricerca linguistica e la significativa pregnanza emotiva dei suoi versi.”

In essi, come nella sua prosa, sono presenti l’orgoglio di appartenenza alla sua Terra, la sua amata Calabria ed i valori della Famiglia, della Cultura, del Sapere aude.

Oltre che con il diploma di merito, al nostro giovanissimo talento è stato riservato l’onore di ricevere lo stendardo del Comune di San Pietro in Cariano ed una targa in materiale prezioso riproducente la Pieve di San Floriano, il Martire cristiano  che Giovanni Battista Muttoni riprodusse in suo prestigioso dipinto insieme a San Francesco di Paola e l’Angelo Custode.

Dedica al padre Giorgio:” l’uomo che ti porta sulle spalle da bambino, ti insegna a pregare, ad avere Fede e credere in Dio ma anche in te stesso, il tuo primo allenatore nella palestra della vita, è un granaio di ricordi e di emozioni, il sorriso morbido e la tua benedizione quotidiana .”

La cerimonia di premiazione si è tenuta in San Pietro in Cariano(VE), sabato 11 novembre, alla presenza del Sindaco, dell’Assessore al Sociale, Erika Zorzi, del Responsabile del settore cultura della Pro Loco Carianese, Silvano Zorzi, di poeti e letterati. In sfondo alla Valpolicella, la cornice dei giardini all’italiana e delle ville signorili risalenti alla dominazione veneziana.

Il giovanissimo Gabriele Garofalo, di appena 16 anni, studente del Liceo Classico Bernardino Telesio di Cosenza, autore ben conosciuto in sede nazionale e internazionale, è personificazione dei valori centrali dell’uomo, dipinti da una penna dorata che fonde il patrimonio intellettuale ed il passato storico, affidati all’incanto di una scrittura che è esperienza di viaggio dell’io.

Si legge nella motivazione del Premio conferito, a firma della Giurata, Elisa Zoppei: “La poesia va letta e interpretata con occhiali adatti, ascoltando l’irruenza della giovinezza scorrere saltellando fra un verso e l’altro, scompaginando l’ordine semantico delle parole. Così stravolte e ricomposte, trasmettono a pelle l’acuta e sofferta indignazione causata dalla lucida visione di una realtà di morte, soprusi e vendette penosamente atroci. La poesia suona come un rullo di tamburi lontani o come le trombe del giudizio universale, ed è una disperata potente condanna alla dannazione eterna di un’umanità perduta””