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Anna, campionessa di paratriathlon: “Porto nel mondo l’immagine della Calabria migliore”

Un virus senza nome le ha leso il nervo ottico e a 25 anni le ha fatto perdere completamente la vista. Il 19 luglio ha vinto il bronzo all’europeo di Tartu

 

 

“ARRIVA da sola, con i mezzi pubblici, accompagnata dal cane che adesso sostituisce i suoi occhi. Si muove sicura, per nulla stanca, nonostante i due allenamenti quotidiani. Il 19 luglio ha vinto il bronzo nel paratriathlon all’europeo di Tartu, dove a sfidarsi erano le prime cinque atlete d’Europa per titoli conquistati e punteggi. Ma la reggina Anna Barbaro non ha intenzione di concedersi un momento di riposo. Ci sono nuove competizioni all’orizzonte e lei vuole essere preparata. “Lo sport è una cosa seria e un impegno a tempo pieno” dice. Eppure mai nella sua vita precedente lo aveva progettato, immaginato o preparato.

“Agonista? Prima ero violinista, con anni di conservatorio alle spalle, mi interessava solo la musica. Non avevo tempo per lo sport”. Dopo, Anna Barbaro ha studiato da campionessa internazionale di paratriathlon per darsi prova di autonomia e libertà. In mezzo, c’è un virus senza nome che ha leso il nervo ottico e a 25 anni le ha fatto perdere completamente la vista nel giro di pochi mesi.

“A giugno ho iniziato ad avere problemi la sera, a gennaio – racconta – già dovevo essere accompagnata perché non percepivo più i contorni”. E nessuno fra gli specialisti contattati in Italia e all’estero ha saputo fare una diagnosi precisa o proporle una cura. “Mi sono dovuta rassegnare, perché non c’era null’altro che potessi fare”. E proprio lei che con i non vedenti aveva fatto anni di volontariato, è stata obbligata ad imparare a vivere come loro. Ma ci è voluto tempo e lavoro. E lo sport è stato fondamentale.”

Fonte ed articolo completo qui: Repubblica.it