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BONUS BABY SITTER: ecco le ultime novità

Ecco tutte le novità più importanti per il bonus baby sitter. Possono essere pagati anche ai nonni

 

 

 

Limato, aggiustato e infine esteso: spetta anche ai nonni il bonus per baby sitter e centri estivi introdotto per il 2020 dal decreto Cura Italia e ampliato e rimodulato nel Decreto rilancio, che contiene anche altre misure economiche per fronteggiare la crisi causata dal virus Covid-19. Ci sono però delle specifiche condizioni.

Intanto una circolare dell’Inps ha chiarito alcuni dettagli su questo “voucher”, accreditato sul libretto famiglia, come ad esempio la compatibilità con il congedo parentale (ma solo in alcuni casi).

 

Come funziona e fino a quando si può usare il bonus baby sitter 2020

1200 euro da spendere per la tata o per i centri estivi, questo è l’importo del bonus baby sitter 2020 messo a disposizione di tutte le famiglie con figli minori di 12 anni (nessun limite di età per i genitori con figli disabili) e con genitori che lavorano come dipendenti pubblici, privati, autonomi o liberi professionisti. 2000 euro per i lavoratori della sanità – medici, infermieri, tecnici – e per il personale delle forze dell’ordine e del soccorso pubblico.

 

Ma attenzione, il bonus – da usare per prestazioni usufruite dal 5 marzo al 31 luglio 2020 – può essere richiesto a patto che non si benefici di un altro strumento di sostegno al reddito. In parole povere, se uno dei due genitori percepisce la cassa integrazione o altro tipo di sussidio oppure se uno dei due è disoccupato o non lavora, non si può richiedere il bonus.

 

Quando il bonus baby sitter e il congedo parentale Covid sono compatibili

Altra questione riguarda chi ha usufruito (o usufruisce) del Congedo Covid. Fino ad oggi infatti non poteva accedere al premio chi aveva goduto del congedo parentale straordinario al 50%, vale a dire che una cosa escludeva l’altra: si poteva richiedere il congedo Covid o, in alternativa, il bonus baby sitter (dettaglio che aveva fatto molto discutere perché impediva di accedere al bonus a quei genitori che avevano avuto accesso anche solo a qualche giorno di congedo). L’ultima circolare dell’Inps invece, datata 17 giugno, mette le cose in chiaro: si può accedere al bonus purché non si sia usufruito di oltre 15 giorni di congedo parentale straordinario.

 

Per semplificare:

 

  • Chi ha usufruito di meno di 15 giorni di Congedo Covid può richiedere metà del bonus baby sitter
  • Chi ha usufruito di oltre 15 giorni di Congedo Covid non può fare richiesta
  • Chi non ha ancora fatto domanda e risponde ai requisiti, può richiedere il bonus per intero

 

Nonni baby sitter, anche loro hanno diritto al bonus Inps

I nonni in pensione, si sa, spesso sono i primi baby-sitter dei bambini italiani, ma si può chiedere il bonus anche per loro? Anche in questo caso la circolare Inps parla chiaro: “in caso di convivenza, i familiari sono esclusi dal novero dei soggetti ammessi a svolgere prestazioni di lavoro come baby-sitting remunerate mediante il bonus in argomento”.

 

Quindi se i nonni vivono sotto lo stesso tetto non è possibile destinare a loro i soldi del bonus. È fattibile invece se i nonni vivono e sono residenti in un altro comune.

 

Come richiederlo? Lo spiega la circolare Inps

Per accedere al bonus baby sitter, per le tate “professioniste” o per i nonni, bisogna accedere al sito dell’Inps e seguire le indicazioni per la sezione “Servizi online” – “Servizi per il cittadino” – “autenticazione con una delle credenziali di seguito elencate” – “Domanda di prestazioni a sostegno del reddito” – “Bonus servizi di baby sitting”.

 

Per presentare la domanda bisogna autenticarsi, e per farlo serve una delle seguenti credenziali:

 

  • PIN ordinario o dispositivo rilasciato dall’INPS
  • SPID di livello 2 o superiore
  • Carta di identità elettronica 3.0 (CIE) con lettore per computer o con l’app CIE ID
  • Carta nazionale dei servizi (CNS)