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Lettere 2.0: “Con i miei figli abbiamo visto la partita da casa per delle norme senza senso”

Riceviamo lo sfogo del nostro lettore Natale:

 

LA PASSIONE PER IL CALCIO SOFFOCATA DA NORME SENZA SENSO E DALL’AVIDITA’ PER IL DIO DENARO

Buongiorno, la presente per rivendicare i diritti di tutti i tifosi, nonni, papà, mamme e soprattutto piccoli.

Premetto che non sono a conoscenza se quanto capitatomi ieri sia normato dalla Federazione oppure dalla Dirigenza del Cosenza Calcio, non nuova a delle genialate; tant’è che nemmeno gli addetti dello store di Via Arabia mi hanno dato risposte esaustive.

Bene, come ogni partita che il nostro amato Cosenza gioca in casa, mi reco allo Store per ritirare 3 biglietti, uno adulto e due Lupacchiotto Under 14. Dopo la richiesta, vengo invitato a compilare un modulo (la novità) dove inserire i miei dati anagrafici e quelli del minore.

Fin qui nulla di strano, ma il mio disappunto seguito da un vaff…, si è verificato nel momento in cui mi viene riferito che avrei potuto abbinare il mio biglietto da adulto ad un solo Lupacchiotto, precludendo la visione della partita all’altro figlio. Di conseguenza solo un figlio sarebbe potuto venire con me alo stadio e l’altro figlio avrebbe potuto assistere all’incontro solo se accompagnato da altro familiare.

Da dove fuoriesce questa novità?

Mi domando, ma tutto questo è normale? Siamo o no un nucleo familiare? Con quale coraggio portare allo stadio un figlio e lasciare a casa l’altro? Perché essere costretti a chiedere una cortesia ad un amico/parente a recarsi allo stadio per accompagnare mio figlio? Perché non essere normali? Perché deludere i tifosi grandi e piccini che non aspettano altro che esaltarsi nel vedere le maglie Rosso Blu sotto il sole o sotto la pioggia?

Già qualche settimana addietro sono rimasto contrariato per il fatto che, volendo sottoscrivere 2 abbonamenti per i minori, sarei stato obbligato a sottoscrivere anch’io l’abbonamento. Altra fantasia quella che prevedeva che dopo i 200 biglietti Under 14 al costo di € 2,00, dal 201° avrebbero pagato prezzo pieno (per fortuna, anche con la contestazione degli Anni 80 la problematica è rientrata parzialmente); oggi altra porcheria.

Così si incentiva ad andare allo Stadio? Se per le prossime partite dovessi andare ad elemosinare la compagnia di un accompagnatore per l’altro figlio, allora per me il calcio non ha più senso. Spero che qualcuno si ravveda di quanto imposto, vivere lo Stadio è sinonimo di vivere il Cosenza Calcio, perché il Calcio è aggregazione Sociale e Familiare.

Non so quanti dei lettori si siano trovati nella mia stessa situazione, spero pochi, ma il tutto è inaccettabile. Intanto, io e i miei figli ci siamo rimasti molto male, vuol dire che la partita col Modena, se non per il resto del campionato, avrà avuto 3 tifosi in meno.

Grazie a tutti coloro che esprimeranno solidarietà, soprattutto per i piccoli a cui viene privato un qualcosa che appartiene alla loro quotidianità.

(Natale Perrotta)