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“Judith”: il primo singolo del cantautore Duende

Duende, aka Antonio Conti, è un ragazzo calabrese di trenta anni

 

 

 

“Il nuovo brano di Duende, è uscito su tutte le piattaforme social e digital store.

Il brano intitolato Judith, dalle sonorità pop rock, arrangiato da Joe Santelli presso le Officine 33 Giri, racconta la storia di un amore tossico in cui, coloro che lo abitano, perdono la capacità di giudicare cosa è amore.

Dalla perdita di capacità di giudizio nasce quella che sembra ricordare i tratti
patologici della cosiddetta Sindrome di Stoccolma in cui, la vittima, mossa dal suo estremo bisogno di essere riconosciuta, trova nel suo aguzzino una fonte da cui abbeverarsi.

Quello che continua ad ingurgitare avidamente, però, non è altro che veleno misto al ghiaccio che si è ormai sciolto nel bicchiere, come recita una delle strofe del brano.

Il testo è scritto dalla prospettiva di colui, o colei, che nonostante la consapevolezza del male subito, continua a confondere gli eventi, le parole, i non detti e i continui silenzi, riempiendoli di allucinazioni, colmando così il vuoto e immaginando la
possibilità di vivificare quel giardino d’amore in cui, come scrive Duende, ci sono solo foglie morte.

Nel ritornello il personaggio descritto da Duende sembra prendere consapevolezza che l’abbraccio
ricevuto è in realtà una presa stritolante.

Nonostante questi brevi e sporadici sprazzi di consapevolezza, l’allucinazione ha la meglio, l’amore provato è così forte da far sembrare dorato e brillante ciò che in realtà è solo un lento processo d’agonia, che se portato ai suoi estremi, conduce
all’uccisione della vittima.

Il finale è sospeso, non c’è una risoluzione degli eventi, né in positivo né in negativo, così da lasciare al fruitore la possibilità di immaginare e magari anche riflettere,
rivalutando la propria posizione nel mondo e riscrivendo la propria storia.

Il brano di Duende si situa in un contesto impegnato nella lotta dei diritti di genere e in particolar modo nel dibattito sulla violenza che si consuma silenziosamente, giorno dopo giorno, in alcune coppie e che, nei casi peggiori, sfocia nell’omicidio.

Delitto che una volta veniva detto passionale, ma oggi grazie alle voci di numerosi artisti come Duende, sappiamo che di passionale ha ben poco.

Il brano è una visione artistica di eventi possibili e ci invita a non perdere noi stessi all’interno di un labirinto nel quale molte volte non si trova una via d’uscita.

Duende, aka Antonio Conti, Calabrese classe 1991, fin da bambino studia canto e fa incetta di premi in numerosi concorsi regionali e nazionali, ma il suo è un percorso di formazione multi sfaccettato, inizia gli studi in Comunicazione e Dams a Cosenza, la stessa città in cui studia recitazione frequentando numerosi corsi e workshop con artisti del calibro di Fortunato Cerlino per quanto riguarda il teatro e di maestri come Alexander Lonquich per quanto riguarda la musica, solo per citarne alcuni.

Antonio recita in numerosi spettacoli teatrali, in programmi RAI e intanto porta in
piazze e locali il suo progetto tributo a Rino Gaetano.”

 

Ecco il video