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Lettere 2.0: “Bambino stava soffocando in auto mentre i genitori stavano in spiaggia”

Riceviamo il racconto sconvolgente del nostro lettore Errico:

 

Immagine di archivio

 

Buonasera, vorrei raccontarvi cosa mi è successo oggi a Tropea, dove mi sono recato da Cosenza, per trascorrere una giornata di mare:

Stavo andando a rinnovare il pagamento del parcheggio sul lungomare e nel percorrere il lungo parcheggio a pagamento sentivo delle urla strazianti di un bambino, urla non normali.

Mi metto a girare tutte le auto per capire da dove provenissero quelle urla e da dei vetri oscutati di un’auto di grossa cilindrata vedo il braccino di un bambino che si dimenava.

La macchina era con il motore acceso ma non vedevo nessuno nel mezzo, ma sentivo solo le urla provenire dai sedili posteriori e, d’istinto, ho aperto lo sportello della macchina che per fortuna era aperto e il bambino urlava perché ci saranno stati 45 gradi in quella macchina… e con l’aria aperta al massimo.

Mi metto a sbracciare sulla spiaggia e mi sento fischiare da un tale (del nord) e gli faccio segno di avvicinarsi alla sua auto, vedendomi con lo sportello della sua auto aperta. Mentre si avvicinava, io molto agitato per la scena, gli ho detto che c’era un bambino che stava soffocando dal caldo, e lui con accento del nord: “ma c’è l’aria condiziata aperta”….

Sentito questo, infilo il braccio nell’auto verso i sedili passeggeri … arrivava aria caldissima (evidentemente non aveva premuto sul simbolo dell’aria condizionata e girava solo l’aria dell’abitacolo).

Quando è arrivato all’auto gli dico: “sentivo delle urla strazianti dalla sua auto e mi sono permesso di aprire la sua macchina” e lui: “non voleva venire in spiaggia e l’ho lasciato in macchina con l’aria accesa“. Peccato che il bambino avesse non più di 4 anni, legato a un seggiolino a 45 gradi!!!

Gli dico con tono arrabbiato ed agitato di fare attenzione e mi sono “scusato” per avergli aperto la macchina. Al ché mi risponde: “stai tranquillo”.

Senza parole me ne sono andato, con l’anima in pace per aver “forse” salvato un bambino che stava soffocando in auto (appena ho aperto il portellone ha fatto un respiro a bocca aperta che difficilmente dimenticherò).

Spero che questo messaggio possa in qualche modo attenzionare chi è genitore per dare il 101% per i propri figli e non trattarli come oggetti “scomodi” da non poter portare in spiaggia….

Cordiali Saluti

(Errico Carli)