Riceviamo lo sfogo di una nostra lettrice:
“Mio padre da mesi avverte problemi di fiato corto e stanchezza, dopo essere stato rivoltato come un calzino (a pagamento) in vari centri poliambulatoriali, si è recato per una visita cardiologica privatamente da una dottoressa ospedaliera.
Il 3 aprile la cardiologa, gentilissima, gli ha consigliato una coronarografia, comunicando all’ospedale Annunziata la necessità di mettere il paziente in lista.
Nel frattempo, 15 giorni dopo mio padre si è sentito male, è stato trasportato in PS ed è stato sottoposto ad una serie di indagini per scongiurare un infarto (“Sta bene, non è infarto”).
In quell’occasione gli è stato comunicato che non solo non risultava in nessuna lista d’attesa ma che sarebbe stato chiamato in 15 giorni.
Ad oggi, siamo al 25 maggio e non abbiamo nessuna notizia.
Dunque mi chiedo: aspettiamo l’infarto o cosa?
Che deve fare un onesto cittadino per prevenire la disgrazia e prendersi cura della propria salute?
Lo scrivo qui perché spero di cuore che qualcuno si passi una mano sulla coscienza.”
T. C.