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Teatrozero, “il teatro più piccolo del mondo …si trova a Cosenza”

Il nostro Matteo ne ha parlato per noi con il fondatore del “minuscolo” teatro nel centro di Cosenza

 

 

Dino Garrafa, autore , compositore ed attore cosentino, classe 1966, si racconta parlando di sé.

“Non sono un autore”, bensì “uno che scrive quello che sogna”, per l’appunto un “visionario”. Per quanto riguarda l’esperienza attoriale sia in produzioni teatrali che filmiche aggiunge : “Attore, è una parola grossa, importante, non si smette mai d’imparare, penso ai miei maestri che hanno investito una vita … ”.

Iscritto alla Siae dal 1991 alle sezioni Teatro e Musica, Dino Garrafa, è un autore di brani, testi, commedie, particolarmente attento alle tematiche sociali. La sua è un’arte che arriva a destinazione di chi sente il bisogno di staccarsi dal fardello del vivere quotidiano.

Dopo aver conseguito la laurea in Scienze dell’Educazione con la discussione di una tesi dal titolo “Un laboratorio teatrale all’interno di una comunità terapeutica – Analisi di un’esperienza educativa”, e trent’anni di lavoro presso strutture e progetti legati al mondo della devianza e del disagio di giovani e meno giovani, prosegue il suo percorso artistico formandosi presso laboratori e corsi condotti da maestri di spessore quali Antonella Carbone, Massimo Costabile, Franco Monaco e Lindo Nudo.

 

 

Ciao Dino. Inizio col chiederti quando e come è nata la passione per la recitazione, per il teatro e i laboratori teatrali. Ci parli , in particolare della tua creatura, il Teatrozero?

La mia è un arte, un teatro di strada, su palchi improvvisati, e viaggi percorsi con furgoni scassati per raggiungere il luogo degli spettacoli. Dormendo in alloggi di fortuna. Solo dopo aver fatto queste esperienze, ho dato un nome alle cose che avevo intuito, formandomi nelle discipline delle arti e dello spettacolo”, così si racconta.

Dal 2013 sono presidente di Teatrozero- Percorsi e Progetti di vita,Arte, Musica, Cinema e Teatro Sociale”, la  mia è una vocazione artistica e sociale allo stesso tempo.

Io parto da un’esperienza teatrale che nasce a fine anni ’80, quando facevo animazione teatrale  nei gruppi parrocchiali, successivamente nell’ambito del teatro – riabilitazione rivolto a tossicodipendenti in trattamento riabilitativo e detenuti sottoposti a misure alternative alla detenzione. E’ proprio dalla Comunità Terapeutica “Regina Pacis” di Cosenza che nasce la prima vera commedia musicale “ il cieco e altre storie” (di Dino Garrafa e Paolo Scarpino) con cento repliche in Italia. In seguito nasce la compagnia “Artisti senza frontiere”, e la produzione di altri due musical orginali inediti “Terre lontane – il Musical” ( di Dino Garrafa , Marco De Biase e Paolo Scarpino, regia Antonio Conti, coreografie Paolo Gagliardi) , e Barabba – il Musical (di Dino Garrafa e Paolo Scarpino,  regia Antonio Conti, coreografie Paolo Gagliardi, ).

Continua  la mia esperienza di teatro –riabilitazione presso le comunità terapeutiche, luoghi di disagio e della sofferenza ; ed in questi anni molteplici sono le collaborazioni con produzioni, film locali e artisti professionisti. Ciò che mi ha spinto ad intraprendere questo percorso di attore ed autore è certamente la forte volontà di essere “altro” rispetto a quello che sono, anche perché quando siamo “altri” visitiamo mondi diversi ed inesplorati e, soprattutto guardiamo gli altri in modo più umano ed autentico.

A teatro zero, oltre ai corsi e laboratori di Teatro, Dizione, Cinema, Chitarra da spiaggia, Scrittura Creativa, proponiamo Laboratori di Musicoterapia, Psicodramma, Teatro sociale.

Abbiamo integrato nelle classi giovani e meno giovani che non avevano la possibilità economica di frequentare un corso. Crediamo nell’Arte Inclusiva. Ogni individuo ha il diritto di sperimentare l’arte in quanto solo così possiamo sperare in un mondo migliore. Lo crediamo davvero.

Abbiamo proposto e definito progetti con strutture, enti, giovani richiedenti asilo politico e  minori provenienti da strutture socio -assistenziali… Il nostro è un luogo “colorato”. C’è un po’ di fatica in più, ma ne vale la pena.

Alle spalle hai una carriera come attore, perlopiù di musical e spettacoli teatrali, che sono i tuoi compagni di viaggio. C’è un ruolo in cui ti rispecchi vivamente?

Sì, in Rubens (Rubens è personaggio che ho interpretato nel musical “Terre lontane”) ed è un personaggio a cui ho dato voce quando lo stesso era maturo per uscire ed ho vissuto con lui le stesse esperienze, insomma mi ha seguito e perseguitato per cinque anni …è un uomo che si perde e fatica a ritrovarsi. Come me.

E invece una parte che tornando indietro, non accetteresti?

Nessuna, perché tutti i personaggi interpretati, anche le semplici comparsate, mi hanno dato qualcosa..

Parliamo degli inizi: tanto lavoro prima di ottenere dei risultati oppure hai avuto la fortuna di essere notato da qualcuno sin da subito. Chi ti ha fatto capire che c’era qualcosa in te?

In tanti sin da giovane hanno riconosciuto in me alcune caratteristiche, inclinazioni e capacità sotto l’aspetto autoriale, attoriale e musicale. Io mi definisco un visionario, cioè uno che vede le cose. Sento e mi butto.

Ci sono dei modelli, nel campo della recitazione e non, a cui ti ispiri?

Io amo molto e amo il teatro di Eduardo De Filippo per la profondità che traspare dalle sue opere e per il modo di recitare realistico e drammaticamente comico, ma nella mia idea creativa ed in tutto ciò che produco artisticamente c’ è sempre un”Io bambino”,la magia, la musica, quella parte più profonda di noi stessi che diventa magia e dono per gli altri, un  sentimento profondo che appartiene non solo al personaggio, ma  anche all’ attore che diventa dono per gli altri.

Mi commuovo ancora davanti ad un cartone animato di Walt Disney, oppure davanti al “Pinocchio” di Comencini.

Il tuo rapporto con il social? Cosa ne pensi in relazione al successo e al talento?

Potrei in modo ipocrita lanciare anatemi contro il social, ma ahimè devo ammettere che Teatrozero nasce attraverso l’ uso di Facebook e Instagram. Ovviamente i soli social senza contenuti sono inutili, anzi possono mettere fuori strada giovani e meno giovani, i quali sono esposti al rischio di illusioni facili di successo o di amicizie e rapporti non autentici.

Nel nostro Paese l’arte non sempre viene apprezzata e non riceve i gusti riconoscimenti: cosa ti sentiresti di dire a un giovane per spingerlo a frequentare il teatro, non solo da spettatore ma anche come protagonista?

Inviterei i giovani ad incontrarsi per andare al teatro, ai concerti, al cinema e ad impegnarsi nello studio di uno strumento musicale. Consiglio vivamente di appassionarsi alle discipline delle arti e dello spettacolo, non solo come fruitori, ma anche da protagonisti “appunto”, lanciandosi nella sperimentazione. Il teatro ci fa crescere molto, mette in gioco il corpo, la voce e l’anima.

Che progetti hai per il prossimo futuro? Insomma,hai qualche piano in fase di costruzione o modellazione?

Mi piacerebbe tornare ad impegnarmi come autore … C’è già qualcosa in cantiere.

Come ti vedi, diciamo, tra cinque anni?

Non mi vedo. Mi sogno.

Chi ti segue nel tuo percorso professionale ed umano?

Mia moglie Maria, che sin dall’inizio ha condiviso con me questa esperienza nonché l’originale decisione di trasformare la nostra ex abitazione nel più piccolo teatro del mondo o meglio si può dire che Teatrozero, con i suoi 30 posti a sedere i 24 mq di superficie, pare possa essere annoverato tra i più piccoli teatri del mondo; si può definire quindi “uno spazio di sperimentazione a bassa soglia per tutti , escluso nessuno”,poi ci sono miei figli, gli allievi di Teatrozero e i miei molti amici artisti.

I lettori come possono conoscere meglio Teatrozero?

Diamo cinque punti come vademecum:

1. consultare teatrozero.org e visionare i corsi, le attività in programma per l’anno accademico 2018-19 e perché no, magari iscriversi …;

2. cliccare mi piace alla nostra pagina facebook;

iscriversi al nostro gruppo facebook;

4. chi desidera può sostenere le nostre attività di promozione ed inclusione sociale con una libera donazione ( il badge è sull’homepage di teatrozero.org);

per info siete tutti invitati a visitare la nostra sede sita in via Monte San Michele

5. telefonando preventivamente al numero 3201435340.

Grazie per esserti raccontato sulla nostra testata. Vuoi aggiungere qualcosa e fare qualche ringraziamento?

Il nostro spazio ospita esperienze laboratoriali cui possono partecipare – e sono particolarmente benvenuti – giovani e adulti provenienti da diverse esperienze culturali e di vita, perché per noi l’ originalità di ogni individuo nell’ esperienza artistica diventa risorsa e crescita umana. L’arte non è vera arte se non ci rende anche umanamente umani. Migliori. Un ringraziamento particolare a tutti quelli che da decenni credono e collaborano con me ( a volte in imprese – posso dirlo – coraggiose, sia dal punto di vista artistico che logistico) e a tutti gli artisti, i docenti, gli allievi e gli amici ed i volontari di Teatrozero – il più piccolo teatro del mondo ”  www.teatrozero.org. ”.Grazie a voi per avermi e averci ascoltato.

 

A cura di Matteo Spagnuolo